del povero padre. e di tutti gli altri. dietro di lui

del povero padre. e di tutti gli altri. dietro di lui

allora siamo intesi,  tu entri da là. gli ordina il capocomico. e anche gli altri dietro di te, anche loro devono entrare tutti da là. ma io non ho nessuno dietro!, risponde il padre. sì, lo so, ma devi immaginarteli, che ti siano tutti dietro! il padre è perplesso, ma va a disporsi alla porta. e allora il capocomico inizia a destreggiarsi, preparando la commedia. e il padre poco dopo irrompe in scena. guardandosi indietro e facendo cenno di entrare anche a tutti gli altri. che ovviamente non ci sono. e allora c. va avanti indietro con in mano un libro che apre e chiude alla velocità della luce. e v. inizia a fischiare. e io inizio a leggere cane mangia cane ovvero il primo libro pescato a caso dallo scaffale. e a quel punto il padre dice oh che casino, mi son perso il pezzo! e il capocomico serbo se ne esce con quel ma che diavolo discc con un tono partenopeo così sgraziato che c. posa immediatamente il libro e scoppia a ridere tenendosi la pancia. e v. si butta sfinito su una sedia. e il padre lo segue a ruota. mentre il capocomico conclude imperioso con quel mi dispiace che ridano così perché portiamo in noi un dramma doloroso! che poi alla fine era la battuta del povero padre. e proprio quella che gli era uscita di mente.