La traduzione per immagini de Le mille e una notte conduce lo sguardo ad un inevitabile processo di sintesi, non una selezione della parte migliore o più importante del tutto, ma una sorta di distillato del macro. La sintesi prodotta dalle immagini infatti è qualcosa di complesso e articolato, è un segmento che nonostante si mostri nel suo essere parziale, continua a mantenere al proprio interno il senso del tutto di cui è derivativo.
Il senso che le immagini continuano a mantenere, se così non fosse saremmo nell’ambito dell’accessorio, viene rubato alle parole, ma a quelle stesse parole le immagini sottraggono gli snodi narrativi così da farle scivolare in una forma e renderle segno.
In questi mesi di lavoro, il percorso affrontato ha avuto proprio questa direzione. Da ogni singola scheggia selezionata dal racconto intero, è stato messo in chiaro un nucleo di evidenza tematica che si è imposto nella riflessione come una matrice. Da qui sono state prodotte delle parole prima e delle immagini poi ed infine delle clip video che, in relazione dialettica con l’azione scenica, svelano in modo unico e compatto quello che si trova stampato in filigrana in ogni singolo frammento narrativo.
Questo post è stato scritto dai Docenti Luca Brinchi e Roberta Zanardo
Fondatori del gruppo di ricerca artistica Santasangre, negli anni di lavoro insieme hanno avviato e attraversato processi di contaminazione linguistico-espressiva relativamente all’immagine video, alla musica, al corpo e al’estetica degli ambienti. Il risultato di questa ricerca sotto forma di spettacolo è stato presentato in contesti nazionali ed internazionali dal Romaeuropa Festival al Grec di Barcellona, dal Noorderzon di Groningen all’Eurokaz di Zagabria, dal Festival Temps d’Images di Varsavia e Cluj (RO) al Kontrapunkt di Stettino (PL), dall’Exodos di Lubiana al Tsekh di Mosca, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, dai Festival Drodesera>CentraleFies e Contemporanea di Parto, al Festival delle Colline Torinesi, di Santarcangelo, Castrovillari e Polverigi, dalle stagioni del Sophiensaele di Berlino e della Ferme du Buisson di Parigi alla maggior parte dei Teatri Stabili e Teatri Stabili d’Innovazione d’Italia, dai festival Es.terni, Short Theatre, Danae, Crisalide, Enzimi e Ipercorpo alla Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo del 2005. Negli anni il gruppo Santasangre ha conseguito i seguenti premi: il Best Direction 2010 del Festival di Pristina KosovaInfest, il Premio di Produzione Focus on Art and Science in the Performing Arts 2010, il Premio Ubu /Premio Speciale 2009, il Premio di Produzione-ETI/Nuove Creatività 2008 e la menzione speciale per la sperimentazione dei linguaggi al Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2006. Luca Brinchi e Roberta Zanardo dal 2012 iniziano un percorso di progetti individuali e di collaborazioni artistiche che li portano a lavorare con il grande artista Jan Fabre, con il coreografo tibetano Sang JJijia e il musicista cinese Dickson Dee, con le compagnie Muta Imago, lacasadargilla, Accademia degli Artefatti, Spellbound e con i registi Andrea Baracco, Fabrizio Arcuri e Veronica Cruciani.